Ormai sono due settimane. Non mi piace la gente.
Non riesco a tornare a prima, non riesco a farmela ripiacere.
E se la gente non mi piacesse per il resto della vita?
De-dramatization video
24 marzo 2013
Non mi piace la gente.
10 febbraio 2013
e adesso?
Credo di aver perso un bel po’ di pezzi per strada, per la
mia intrinseca sbadataggine, per aver guardato troppo avanti… ho perso molti
pezzi; credo che gli altri se ne stiano progressivamente accorgendo, comincio a
non funzionare più bene, faccio rumore e non passo più inosservata nel silenzio della mia diligenza. Pensavo forse sarebbe stato più facile continuare ad assecondare le loro fantasie sulla ragazza perfetta che non da noie,
ed in fondo andava bene anche a loro così, a tutti gli altri... almeno finché funzionavo. Ma ormai sono troppo rotta, il rumore da fastidio e si
accorgono che qualcosa non va… e adesso?
....adesso ho paura
Solo apparenza
Quanti complimenti per quella ragazza! Magari l'avessi come figlia!, sempre così ubbidiente disponibile studiosa pronta a dare una mano, affettuosa presente comprensiva bellblablablablablabla.............ma dov'è davvero quella ragazza? Affogata, schiacciata da una sé stessa apparente; persa nelle convenzioni, in un'astratta e concettuale idea di dovere. E' cresciuta nell'idea di "dover essere", di non voler essere un problema, un peso per chi attorno a lei sembra essersi sempre impegnato così tanto per non farle mancare nulla.
Alla ricerca di quel grazie, di quel rispetto che si deve a quelle persone vicine, decise di annullarsi, di essere ciò che si voleva da lei per dare loro l'occasione di vantarsi, di sfoggiare la perfezione "del frutto del loro seno, maturo, bello, ed invidiabile".
La forma di gratitudine che aveva trovato era stata di essere per gli altri, rinunciando all'io che avrebbe potuto costruirsi da sola affrontando liberamente le proprie scelte, sbagliando e ammaccando una propria personalità unica, speciale e solo sua.
Quando, però, gli altri rivolgeranno i loro sguardi altrove, e nemmeno le lodi riecheggeranno più in quel vuoto, e al buio della rinuncia si unirà il silenzio della solitudine: quella ragazza potrà finalmente essere, essere pentimento.
Alla ricerca di quel grazie, di quel rispetto che si deve a quelle persone vicine, decise di annullarsi, di essere ciò che si voleva da lei per dare loro l'occasione di vantarsi, di sfoggiare la perfezione "del frutto del loro seno, maturo, bello, ed invidiabile".
La forma di gratitudine che aveva trovato era stata di essere per gli altri, rinunciando all'io che avrebbe potuto costruirsi da sola affrontando liberamente le proprie scelte, sbagliando e ammaccando una propria personalità unica, speciale e solo sua.
Quando, però, gli altri rivolgeranno i loro sguardi altrove, e nemmeno le lodi riecheggeranno più in quel vuoto, e al buio della rinuncia si unirà il silenzio della solitudine: quella ragazza potrà finalmente essere, essere pentimento.
2 dicembre 2012
Chiamate perse
Il registro chiamate del mio cellulare
è pieno di chiamate perse.
Sono io che non rispondo.
Che mi succede?
22 giugno 2012
Immaginate un bambino all'asilo...
Ecco, immaginate un bambino all'asilo con bambini cinesi, africani, boliviani.
Immaginate quel bambino con un'età di una sola cifra.
Come fa un bambino a CAPIRE la differenza tra un bambino bianco e uno con una carnagione leggermente più scura? Quale differenza può esserci tra quel bimbo e un altro che ha passato un mese in spiaggia, sotto il sole?
Arriva il papà a prendere il bambino. «Vedi quello là? È cinese». Lui lo guarda, come si guarda una notizia senza significato.
Immaginate quel bambino con un'età di una sola cifra.
Come fa un bambino a CAPIRE la differenza tra un bambino bianco e uno con una carnagione leggermente più scura? Quale differenza può esserci tra quel bimbo e un altro che ha passato un mese in spiaggia, sotto il sole?
Arriva il papà a prendere il bambino. «Vedi quello là? È cinese». Lui lo guarda, come si guarda una notizia senza significato.
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